La Mitologia del Presente
di Gianluca Tetaldi

Vanni

Le scelte dei pittori contemporanei possono variare in modo straordinario e, anzi, lo stile è concepito, in fondo, come la capacità di trovare un inedito sistema espressivo. Questo stile , però, ha uno spessore culturale che ne determina la vitalità: la trovata felice ma esteriore non vive che la stagione del suo primo apparire, poi si fa ripetizione.

Tanti stili , è vero, ma alcune fondamentali scelte di fondo caratterizzano la pittura dell’epoca moderna. Anzitutto, la semplificazione, la ricerca dell’essenziale; può giungere al limite della geometria, dell’astrazione, del minimalismo. Affascina perché la verità è semplice e anche la bellezza, in fondo, lo è. Un’altra sirena della cultura moderna è il colore steso per campiture larghe, dove la capacità suggestiva del cromatismo può espandersi e coinvolgere lo spettatore; anche le dimensioni aiutano a raggiungere questo effetto di fascinazione. Il colore è sentimento ed oggi tutti si interrogano sul modo migliore per non perdere la capacità di emozionarsi, chiedendo all’arte un aiuto decisivo.

Infine, la nostra cultura fa continuamente i conti con la storia e, in particolare, l’arte li fa con il classicismo e la mitologia; non è sola, la pittura, a dialogare con l’antico: impastati di mito sono la psicologia, la letteratura, la politica stessa.

Vanni ha un modo pittorico nel quale questi pilastri sono proprio al centro della struttura espressiva. L’artista riesce a coniugare con naturalezza tre qualità che, per la loro forza comunicativa, potrebbero anche tendere a soverchiarsi: la forma, il colore, l’equilibrio sono primi attori che tendono ad avere la scena tutta per sé.

Nei quadri dell’artista sembra che si armonizzino, come nella cultura del sud italiano, le tre forti componenti etniche e storiche della classicità, dell’Oriente, del rigore normanno.

Le composizioni delle sue opere sono facilmente assimilabili a nitide geometrie; le linee si riducono a confini essenziali di vasti territori o “regni” dove domina un colore molto intenso – che si direbbe sensuale se non avessero una qualità così meditativa.

Con un disegno “riposato” e sobri volumi, gli oggetti acquistano la consistenza di personaggi, come nella pittura metafisica e - attraverso la mediazione del “greco” De Chirico - forse Vanni è andato nei luoghi del classicismo per reperire i segni di ciò che non è cambiato perché è la persistenza a distinguere il mito rispetto agli eventi transitori.

Un accenno, infine, al disegno dell’artista, alla sua produzione grafica. In questo campo il vigore del tratto si evidenzia con molto maggiore chiarezza rispetto agli impasti pittorici. Il segno, inoltre, è costruttivo, quasi architettonico; la vibrazione del tratteggio che satura gli scuri mostra un temperamento che sembra l’altra faccia di un moderno classicista, la sua anima romantica.

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